La critica

FORMAZIONE E PRIMI ORIENTAMENTI 

Immersa in un contesto familiare denso di stimoli culturali, Eleonora Bianchi-Vitti cresce tra i libri del padre filosofo e le tele della madre pittrice, sviluppando fin da giovane una visione critica e sensibile. Intraprende gli studi universitari a Bologna, dove si laurea con lode in Storia dell’Arte con una tesi sulla rappresentazione del lavoro nell’Italia del dopoguerra. Prosegue il suo cammino accademico al Royal College of Art di Londra con un Master in Curatela e lo completa con un dottorato alla Sorbona di Parigi nel 2007. Il suo lavoro di ricerca si concentra sull’arte dell’Europa dell’Est post-1989, affrontata nel testo “L’estetica della resistenza”, base teorica della sua futura attività critica.

CARRIERA ACCADEMICA E CURATELA ARTISTICA 

Eleonora alterna sin dall’inizio l’insegnamento universitario all’attività curatoriale. Dal 2008 al 2015 insegna Storia dell’Arte Contemporanea allo IUAV di Venezia, affiancando l’esperienza didattica a progetti espositivi innovativi. Ne è esempio la mostra “Ozio e Sovversione” alla Fondazione Prada, che nel 2012 indaga il ruolo politico della pigrizia nell’arte. Dal 2016 insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Brera come professore associato di Teoria e Critica d’Arte, e dal 2018 tiene un corso su “Arte e Resistenza nel Capitalismo Globale” alla Goldsmiths di Londra, che le vale l’apprezzamento per la sua capacità di coniugare rigore teorico e lettura critica dei fenomeni contemporanei.

SAGGI, PREMI E ATTIVITÀ CULTURALE 

Autrice di opere che si sono imposte nel dibattito critico internazionale, Eleonora pubblica “L’arte del dissenso silenzioso” nel 2014, testo che ottiene il Premio Viareggio e viene tradotto in più lingue. Seguono “Estetica della Pigrizia” e “Corpi al lavoro, menti in rivolta”, entrambi accolti positivamente dalla critica e centrati sull’arte in relazione alla precarietà e al lavoro. Collabora con riviste di riferimento come “Frieze”, “Artforum”, “Il Manifesto” e “Le Monde Diplomatique”. Il suo impegno nella promozione dell’arte indipendente è premiato nel 2019 con il Montblanc de la Culture Arts Patronage, grazie al progetto “Nuove Voci dall’Est” ideato per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

METODO CRITICO E DIMENSIONE PERSONALE 

La sua analisi dell’arte contemporanea si fonda su un approccio interdisciplinare che integra estetica, politica e riflessione sociale. I suoi interessi si concentrano su temi come il corpo, il lavoro, la resistenza e le istituzioni artistiche, sempre letti alla luce della trasformazione socio-economica. Il suo stile, colto e incisivo, fa emergere un pensiero critico lucido e stratificato. Vive a Milano, dove è attiva anche sul piano sociale come co-fondatrice di “Arte e Dignità”, associazione che tutela i diritti nel settore culturale. Parla fluentemente quattro lingue e nei suoi momenti liberi si dedica alla fotografia analogica e a progetti artistici sperimentali, esplorando il confine tra pratica curatoriale e creazione artistica.